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Aree d'intervento

Dislalia

Per dislalia s'intende comunemente la difficoltà nel pronunciare i suoni del linguaggio ed è uno dei disturbi più frequenti in età evolutiva. Dal momento in cui il bambino inizia a parlare è normale che non tutte le parole siano pronunciate in maniera corretta: fino ai 3-4 anni, infatti, il bambino potrebbe avere difficoltà ad articolare alcuni fonemi come la /r/, la /s/ o la /z/. Se il problema persiste oltre questo periodo è consigliabile predisporre un training specifico per aiutare il bambino ad identificare il modo e luogo articolatorio corretto. Le cause alla base di questo disturbo possono essere molteplici: difficoltà nella discriminazione uditiva, alterazioni organiche o impaccio nella realizzazione di particolari movimenti linguali e buccali.

Pertanto, la terapia logopedica si occupa di

- ristabilire la corretta funzionalità degli organi fono-articolatori

- presentare il modello articolatorio corretto attraverso un approccio ludico

- generalizzare le competenze apprese in tutti i contesti

 

Disturbo specifico del linguaggio (DSL)

Non tutti i bambini sviluppano le abilità linguistiche con le stesse modalità e negli stessi tempi, soprattutto dal punto di vista espressivo; infatti, tra i 24 e i 30 mesi di vita, il 10-20 % dei bambini presenta un vocabolario inferiore alle 50 parole e/o una capacità di formare le frasi immatura o assente. Questi elementi indicano un ritardo del linguaggio, che nel 50% dei casi evolve nei mesi successivi in un Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL). Il DSL si può manifestare con errori nella pronuncia dei suoni, incertezza nella costruzione delle parole (es. cimena per cinema, copa per scopa), errori lessicali, difficoltà nella comprensione, nella costruzione di frasi e nella narrazione. Per valutare se esistono delle discrepanze rispetto allo sviluppo normotipico è possibile effettuare una priva valutazione logopedica già a partire dai 3 anni di vita.

L' intervento precoce, è di fondamentale importanza per garantire al bambino un miglioramento in ambito comunicativo e linguistico e per consentirgli di acquisire maggiori competenze in vista del percorso scolastico che dovrà intraprendere; infatti, alcuni studi hanno dimostrato che circa il 50% dei bambini con DSL manifesteranno in futuro un DSA.

Deglutizione atipica

La deglutizione atipica o deviante riguarda la difficoltà a deglutire nel modo corretto, in quanto la lingua spinge contro gli incisivi superiori e non contro la premaxilla (zona anteriore del palato). Durante la giornata deglutiamo circa 2000 volte, durante le quali la lingua esercita una spinta pari ad 1 kg; nel caso di deglutizione atipica la spinta linguale, pari a 2000 kg/gg, sarà quindi rivolta contro i denti causando una deformazione dell'arcata dentaria e dell'assetto muscolare oro-facciale. Recenti studi confermano inoltre che una modalità deglutitoria scorretta sia causa di scompensi posturali, uditivi e visivi.  La deglutizione atipica è favorita dal protrarsi di vizi orali quali l'uso di biberon, ciuccio, succhiamento del dito e dalla presenza di parafunzioni come digrignare i denti durante la notte e mordicchiare ripetutamente oggetti (es. matite); solitamente  si associa alla difficoltà a respirare con il naso (per la presenza di adenoidi ingrossate o ostruzione nasale cronica/temporanea), pertanto spesso è accompagnata da un tipo di respirazione orale o mista.

La riabilitazione logopedica è particolarmente efficace nel risolvere questo tipo di difficoltà, andando ad intervenire anche su eventuali dislalie; infatti grazie alla terapia miofunzionale (TMF) si lavorerà su respirazione, muscolatura facciale e linguale, propriocezione, corretto posizionamento della lingua durante l'atto deglutitorio e gestione delle consistenze liquide, semisolide e solide.

Disturbo specifico dell'apprendimento (DSA)

Con il termine disturbi specifici dell'apprendimento o DSA, ci si riferisce ad una sfera di patologie legate ai processi di letto-scrittura e di calcolo; in particolare si parla di DISLESSIA quando è presente una difficoltà nella lettura che risulta essere lenta, poco fluente e spesso scorretta. 

La DISORTOGRAFIA riguarda l'incapacità di automatizzare le regole ortografiche proprie della lingua, mentre la DISGRAFIA fa riferimento alla realizzazzione del tratto grafico, che spesso risulta poco leggibile e incerto. La DISCALCULIA, infine, riguarda la difficoltà a riconoscere, scrivere correttamente e denominare i numeri, automatizzare i processi di calcolo scritto e mentale, imparare le tabelline e risolvere i problemi matematici.

Questi disturbi sono detti specifici perchè emergono in soggetti con abilità intellettive nella norma e in assenza di altri deficit neuro-sensoriali.  Solitamente la diagnosi, redatta da equipe accreditate formate da logopedista, psicologo e neuropsichiatra infantile, viene effettuata verso la fine della 2^ elementare per la dislessia e la disortografia, mentre per la discalculia bisogna aspettare entro la fine del terzo anno della scuola primaria.

Esistono numerosi interventi riabilitativi che consentono di accrescere le competenze dei soggetti con DSA, fermo restando che il disturbo lì accompagnerà sempre nella vita. E' importante che la riabilitazione sia personalizzata e si concentri sulle caratteristiche funzionali del bambino; in questo senso la logopedista, oltre a potenziare le abilità deficitarie si occuperà anche dell'individuazione e dell'addestramento a specifici strumenti compensativi, che in accordo con la scuola, consentiranno al bambino di raggiungere gli stessi obiettivi dei compagni, solo seguendo una strada diversa.

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